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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

23 ago 2020

Libertà di scelta

Goldman Sachs che si fa disegnare un font su misura è il segnale chiaro che l’aspetto dei propri contenuti oramai quanto la sostanza.

Essendo una banca, arriva buona ultima. L’articolo dà abbondantemente conto di come lo abbiano già fatto infinite aziende importanti e anche più volte, tra cui naturalmente Apple che ha al suo attivo il recente font San Francisco e che, con il primo Macintosh, ha svelato al mondo che i computer potevano scrivere con un carattere diverso da quello della matrice di punti sullo schermo.

Essendo una banca, Goldman Sachs si è fatta realizzare un carattere noioso e prevedibile, per quanto impeccabile nelle tabelle numeriche. In pratica un lavoro inutile, solo che ne hanno sentita ugualmente l’esigenza.

Times e Helvetica hanno segnato la rivoluzione del desktop publishing e sono venerabili. Tuttavia, al giorno d’oggi, sono diventati talmente classici che bisogna veramente saperli portare, oppure è meglio una scelta di altro tenore. In salsa Microsoft (Arial e New Times Roman) vogliono solo dire che l’autore non si è curato del proprio contenuto nella forma e, con tutta probabilità, la sostanza è sotto media.

Mai come oggi siamo liberi di scegliere il nostro font. Per distinguerci in modo ancora più efficace. Meglio farlo oggi che è libertà, perché più si va avanti più si avvicinerà l’obbligo.

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