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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

11 gen 2019

Prima dovere poi piacere

Spider-Mac ha replicato al mio commento del suo editoriale sul ribasso delle previsioni di fatturato di Apple.

Sarebbe facile controreplicare, perché la risposta è piena di parecchi spunti gustosi, ma appunto; troppo facile.

Invece ne ho approfittato per leggere un po’ di commenti.

Uno specchio fedele della Rete di oggi, polarizzato, basato sulle simpatie e sul partito preso, dove la razionalità è un optional e prevale la reazione istintiva. Con eccezioni, naturalmente.

Avevo accennato alla presenza di pubblicità sul sito ed è sintomatica l’obiezione: un’elencazione del numero di banner presenti nella home o nella pagina dell’articolo, con l’invito a riflettere se siano pochi o tanti.

Il criterio per decidere evidentemente è personale: se due suona poco, allora è poco; se suona molto, allora è molto. La mancanza di un criterio terzo di misurazione sul quale confrontarsi è un altro segno dei tempi e suona simile al criterio di giudizio per cui un iPhone a milleduecento euro sembra molto per nessun altro motivo che milleduecento pare alto. Quindi è alto.

Da premesse così può arrivare solo una conclusione anch’essa in linea con i tempi: pensare che ci siano soluzioni semplici per situazioni complicate. Vendi meno iPhone? Abbassa i prezzi. Viene da pensare al tempo perso dal consiglio di amministrazione Apple, composto da gente che guadagna milioni di dollari probabilmente anche con qualche merito, quando sarebbe bastato così poco.

Una readership di pancia, la pubblicità, il ragionamento spiccio spacciato per rasoio di Occam: tutto congiura per portare Spider-Mac nel novero dei siti tipici di oggi. Quelli che scrivono per lettori che si aspettano di essere blanditi da opinioni in linea con il loro pensiero.

Spider-Mac ha il dovere di piacere, altrimenti i suoi pochi o pochissimi banner perderanno appiglio e i suoi molti o moltissimi lettori si sentiranno insoddisfatti.

Se questo sembra il prerequisito per svolgere un lavoro di qualità, beh, buon lavoro.

Per alcuni lettori di Spider-Mac il sottoscritto è un pezzo da museo, un relitto del passato fermo a Mac OS 9, sostanzialmente anacronistico e irrilevante. Sono sempre tranquillo quando vedo riferimenti alla persona – significa che mancano argomenti concreti – ma, in questo caso, pure contento di avere un’età che mi ha consentito di leggere Orwell:

If liberty means anything at all it means the right to tell people what they do not want to hear.

Nel mio blogghino, sono libero. Auguro a Spider-Mac e ai suoi lettori lo stesso piacere senza doveri.

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