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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

3 nov 2017

Profondità zero

Ho la sensazione che iPhone X lascerà il segno; si cerca in qualsiasi maniera di screditarlo prima che inizino le consegne in (relativa) massa e prima che arrivi veramente in tutte le mani possibili.

Il problema è che gli appigli appaiono sempre più pretestuosi. A confronto dell’oggi, le illazioni sul ridimensionamento dell’efficacia di Face ID sembrano genialate.

Per esempio, Tom’s Guide sostiene che sbloccare iPhone con Face ID è più lento che sbloccarlo con Touch ID.

Si parla di un secondo e mezzo invece che quasi un secondo, tanto per mettere in chiaro la rilevanza degli argomenti che vengono portati.

Incidentalmente, il recensore è convinto di dover premere un pulsante su iPhone X per accendere lo schermo e poterlo sbloccare. Il pulsante non serve.

Ma facciamo finta che sia come dicono e iPhone X sia più lento nello sbloccarsi. Certamente, per quanto lavoriamo su tempi minimi, essere più veloci è meglio che essere più lenti.

Vale anche per le notifiche. E, riferisce Matthew Panzarino, se vuoi aprire una notifica, devi toccarla e poi usare Touch ID per aprirla. Con Face ID, quando tocchi è già aperta.

Per Tom’s Guide, tuttavia, il tempo eventualmente risparmiato con le notifiche – fondamentali nel funzionamento quotidiano di un computer da tasca – non è meritevole di cronometraggio.

Forse addentrarsi nel funzionamento del marchingegno fino a queste profondità estreme è considerato un approfondimento eccessivo.

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