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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

23 giu 2017

Terminale e gregoriano

Quella cosa che ha detto Steve Jobs sullo stare all’intersezione tra la tecnologia e le arti liberali è probabilmente la più alta che ci ha lasciato. Spiegarla è però divenuto un problema perché se ne sono impadroniti i reparti marketing e il giornalismo trombone finto entusiasta tecnologico, che la ficcano dappertutto e la sviliscono.

Non provo quindi a rispiegarla per l’ennesima volta. Faccio parlare Classic Music Reimagined. Partono dal banale uso del Terminale per richiamare la sintesi vocale di Mac per arrivare alle voci musicali, che cantilenano la frase da pronunciare in base a una melodia nota.

Al che decidono di adattare la voce emessa attraverso il Terminale al canto gregoriano. Sfoderano Logic Pro e cominciano a divertirsi.

Tutto semplice una volta che hai sottomano Mac, il Terminale, Logic Pro (o equipollente) e la conoscenza tanto della musica quanto almeno dell’esistenza del canto gregoriano.

Tutto semplice, se ti trovi all’intersezione eccetera eccetera. Trovarcisi è cosa rara e privilegiata.

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