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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

20 mar 2017

Torniamo ai fondamentali

Si fa sempre un gran parlare di hardware eppure dovrebbe fare grande, grandissima impressione l’annuncio da part di Google di Guetzli, nuovo algoritmo di compressione Jpeg che arriva a comprimere le immagini anche del 35 percento in più mantenendo la stessa qualità visiva degli algoritmi tradizionali, oppure aumentando la qualità a parità di compressione.

Fa impressione perché da lungo tempo pare terminato il dibattito sui fondamentali dell’informatica. Nascono nuovi social, nuove app, nuove architetture e linguaggi della programmazione, ma si è portati a pensare che su alcuni temi, la compressione per esempio, resti spazio per miglioramenti nulli o residuali al più.

Guetzli mostra in modo clamoroso che è falso. Non sono noccioline: proponi a un webmaster di ridurre di un terzo il peso delle immagini Jpeg dentro il server di un sito e bacerà il terreno dove cammini. La compressione Jpeg esiste dalla notte dei tempi digitali e non è esattamente un terreno dove sia mancata la ricerca.

I curiosi possono installare Guetzli tramite Homebrew e fare prove a volontà. Da notare il fatto che Google ha compiuto progressi anche con i file Png (Zopfli), solo meno eclatanti.

Unica controindicazione di Guetzli: lento. Per lavorare in tempo reale non va bene. Ma se c’è tempo, è una mezza rivoluzione. Il trentacinque percento, a essere precisi.

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