Da decenni si ironizza, non completamente a torto, sul ruolo del computer come solutore di problemi che prima del suo arrivo non c’era bisogno di porsi.
In un certo senso, ResearchKit compie definitivamente il paradosso: prima della sua esistenza, non era possibile condurre certi test medici con grandi numeri di pazienti e con una raccolta di dati capillare. O almeno, era molto più difficile e costoso e molti evitavano di porsi il problema, o lo affrontavano su scala più piccola (e meno utile).
Glaxo-SmithKline è la prima multinazionale farmaceutica a condurre uno studio medico esteso (sull’artrite reumatoide) approfittando delle opportunità di ResearchKit. Tenuto conto che l’annuncio di ResearchKit è dell’anno scorso, la notizia merita attenzione. Dodici mesi, in questo settore, sono velocità.
Non è detto che uno studio porti benefici alla medicina, ma è certo che la medicina progredisca attraverso gli studi. Non è detto che ResearchKit non porti prima o poi alla messa a punto di cure migliori.
E poi uno si chiede quanto costa un iPhone. Bisogna considerare proprio tutto quello che c’è dentro. O quanti problemi risolve, di quelli che prima di lui nessuno si poneva.
[Volessimo approfondimenti su ResearchKit, anche non previsti, come dovrebbe essere un libro nel 2016, basterebbe chiederli. E dare un sostegno concreto a chi li scrive.]