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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

24 mag 2016

Un cliente per servirli

Per quanto sia ancora largamente incompleto, trovo altrettanto largamente interessante il progetto open source PieMessage che mira a portare la messaggistica Apple su Android.

Incompleto significa che bisogna ancora lavorare sull’invio di immagini e video e che, nel momento in cui si esce dalla sicurezza di iMessage, la sicurezza su Android è zero totale. Queste le lacune più importanti ancora da colmare.

Il sistema in sé è semplice e astuto, già nato mille volte ma sempre come soluzione estemporanea, di rapida estinzione: un apparecchio OS X che funge da server e si preoccupa di inviare agli apparecchi Android i testi che gli arrivano da iMessage. PieMessage ha da subito il merito di apparire destinato a una vita più lunga e proficua.

Qualcuno si chiederà perché tanto affannarsi quando ci sono a disposizione soluzioni come Whatsapp. La domanda è pertinente; il punto è che, eccettuato Google Hangouts, le piattaforme terze di messaggistica universale sono di serie B. Compreso Skype che scende in qualità da tempo e lascia intercettare le conversazioni a chiunque lo voglia.

E poi c’è un discorso di interfaccia e usabilità. Nessun dubbio che Whatsapp mandi un messaggio a chiunque. Ma è il come, in che atmosfera, con che stile. Sì, certo, un messaggio è un messaggio, tutti i computer sono uguali, il meglio è quello che cosa meno. Sul fatto che il meglio stia sempre in basso sono poco convinto.

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