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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

19 apr 2016

La voce di Dillan

Gira un bell’articolo di Mashable dedicato alla storia di Dillan, un sedicenne autistico non verbale che ha iniziato a comunicare con le persone grazie a iPad. Fino al punto di far pronunciare alla tavoletta un discorso pubblico in occasione del suo diploma scolastico.

Apple ha girato un video di due minuti, Dillan’s Voice, dedicato alla vicenda e visibile sulla pagina dell’articolo. È un video girato con cura e attenzione ai dettagli, tecnicamente perfetto; ha richiesto impegno, budget, tempo e persone.

Eppure, quanti iPad può muovere in termini di acquisti? Quante sono rispetto al totale le famiglie come quella di Dillan, o le persone interessate seriamente alle app di Augmented and Alternative Communication? Briciole. Ognuna delle quali, tuttavia, ha un valore individuale incommensurabile, che la comunicazione delle Samsung, delle Microsoft, delle Google – magari mi sbaglio, ma attendo controprove – un po’ trascura.

Si è letto che, in una delle conversazioni di addio, Steve Jobs disse a Tim Cook di non chiedersi mai che cosa avrebbe fatto lui, Steve, e invece fare semplicemente la cosa giusta.

Il gioco che porta a vendere decine di milioni di pezzi di tecnologia sofisticata e costosa è evidentemente troppo complesso per essere semplificato in poche frasi a effetto; tuttavia, se parlare di Dillan fosse una scaltra manovra per aumentare le vendite, comunque non mi parrebbe così sbagliata. La realtà è che per aiutare un Dillan ci vuole una forza di marea di cento, mille, centomila iPad. Dopo di che, dalla presenza dell’apparecchio nascono le applicazioni concrete.

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