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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

14 dic 2015

Di ventotto ce n’è una

Dell ha inserito in alcuni computer uno strumento per attivarne il controllo, a scopo di supporto e soluzione di problemi. Tutto normale.

Per autenticare il controllo remoto senza troppe questioni, si è inventata una loro autorità di certificazione, diciamo non ufficiale. Mica tanto normale.

Siccome a volte non lavora proprio benissimo, ha lasciato (ha inserito per sbaglio? si è dimenticata? boh) nel pacchetto software le chiavi private per l’autenticazione. Tradotto in pratica: chiunque potrebbe falsificare un certificato di autenticazione che, inviato a uno di questi computer Dell, risulterebbe autorizzato e legittimo. Niente di normale qui.

La scoperta ha suscitato un leggero putiferio e Dell ha pubblicato le istruzioni per rimuovere dai computer coinvolti i due certificati al centro del problema. Rimozione che si effettua facilmente in ventotto semplici passi.

Qui ci si potrebbe dividere tra quanti optano per la completa uscita dalla normalità e gli altri che, abituati a Windows e a Dell, potrebbero persino trovare normale la cosa.

Di sicuro, un’azienda così è unica. Tra l’altro, tutte le volte che ho frugato nelle configurazioni, le ho sempre trovate poco competitive. È anche difficile dire che costa meno.

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