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3 feb 2015

Il dono delle lingue

Stranota è o dovrebbe essere la possibilità su OS X di cambiare lingua di sistema tra un’applicazione e l’altra e così, per dire, usare il Finder in inglese, Pages in italiano, TextEdit in francese, Calendario in tedesco e così via.

Cambiare lingua richiede tuttavia il passaggio dalle Preferenze di Sistema, sezione Lingua e Regione. Si può fare in modo molto più veloce, perché qualsiasi operazione abilitata nell’interfaccia grafica corrisponde a un qualche comando di Terminale.

Non è stato difficile trovare le risposte. Un vecchio Mac OS X Hint tuttora valido descrive il comando

`defaults write NSGlobalDomain AppleLanguages “(it, en, ja, fr, de, es, nl)”

che imposta la sequenza delle lingue in Preferenze di Sistema a – nell’ordine – italiano, inglese, giapponese, francese, tedesco, spagnolo, olandese.

Si possono aggiungere lingue, toglierle tutte tranne una, tenerne solo due o tre eccetera.

Questo cambia la lingua di tutto il sistema e presume che lanceremo l’applicazione da fare funzionare con una lingua diversa da quella di sistema, per poi riapplicare il comando stesso e tornare all’impostazione di lingua precedente (l’applicazione, fino a che resta aperta, continuerà a usare la lingua con cui è partita).

Ma si potrebbe anche impostare una applicazione in modo che sia lei ad aprirsi sempre e comunque, per dire, in tedesco. Bisogna modificare il suo file di preferenze, come in

`defaults write com.apple.mail AppleLanguages ‘(“de”)’

Di programma in programma cambiano solo il nome del file di preferenze e ovviamente l’elenco delle lingue.

Attenzione a non lasciare il sistema senza una lingua preimpostata, cosa che potrebbe creare problemi. In caso di emergenza, dare

`defaults write -g AppleLanguages -array it en

L’esempio mostra due lingue per mostrare che vanno separate dallo spazio. Le lingue possono essere due, tre, mille, una.

Su SuperUser ho letto come cambiare solo occasionalmente la lingua usata da una applicazione: con un comando che lancia l’applicazione medesima e indica la lingua desiderata. Così:

`/Applications/Calendar.app/Contents/MacOS/Calendar -AppleLanguages ‘(it)’

Di volta in volta bisogna cambiare la lingua – indicarne più di una è sostanzialmente inutile – più il nome dell’icona dell’applicazione e il nome dell’eseguibile che si nasconde dentro il bundle dell’applicazione stessa (qui Calendar-app e Calendar).

Esiste persino un comando languagesetup, che tuttavia ho trovato piuttosto criptico e meno comprensibile degli esempi qui sopra.

Passare dal Terminale in questo caso non è fine a se stesso; questi comandi possono diventare uno script da chiamare al volo, pezzi da inserire in un AppleScript, servizi cui assegnare una scorciatoia di tastiera e così via, alla fine creando una scorciatoia verso il cambio della lingua di sistema (o dell’applicazione) ben più comoda e veloce che rivolgersi ogni volta alle Preferenze di Sistema.

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