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3 gen 2015

Pessime carte

Ho cambiato operatore mobile. È arrivato un totale di venti fogli di carta in ordine sparso, qualcosa da leggere scritto in corpo tre, qualcosa da firmare e reinviare per fax (!), per posta elettronica dopo avere firmato e scandito o con qualche altro accrocchio.

Posso capire l’esigenza di avere una identificazione accurata e univoca, l’idea che un contratto possa essere complicato, che ci sia da rispettare una legge sulla privacy anche se fa schifo, che occorra riempire moduli per ottenere un servizio.

Ho grande amore per la carta, sono ancora pieno di libri tradizionali, amo sfogliare il quotidiano. Il lavoro però chiede efficienza e velocità.

Ciò detto, perché la carta? Mettere il modulo su web, inviare un contratto in Pdf se non in formato testo, costa meno, all’azienda e al consumatore. La tecnologia di identificazione esiste da anni e anni, chiave pubblica e chiave privata, permette di autenticare con certezza sia il contenuto di una comunicazione sia il mittente della comunicazione stessa. E anche di assicurare confidenzialità assoluta. Il costo di detta tecnologia è alto a piacere, però parte da zero su Mac e da 4,49 euro su iOS.

Non è sufficiente? Si aggiunga un sistema supplementare di autenticazione a due fattori, con l’Sms, il token generato dal consumatore con macchinetta come fanno certe banche, una tessera con chip come già sono le tessere sanitarie…

Quello che si vuole, ma con tutte queste carte in mano si vorrebbe cambiare gioco. Posso pagare le tasse con un iPhone e si è detto tutto, parlando di uno Stato per il quale un codice fiscale ottuso e difettoso viene a volte chiesto per identificazione; perché non posso concludere un contratto usando un iPhone?

Tutto quello che serve è scambiarsi le chiavi pubbliche. Qui sotto, la mia. Può essere affissa su tutti i muri d’Italia senza ledere di un milionesimo la mia privacy, eppure basta cambiarle un bit per sapere con certezza che non è più la mia. Il codice che la elabora è aperto e si può accertare che si comporti pulitamente. Qual è il problema?

—–BEGIN PGP PUBLIC KEY BLOCK—– Version: GnuPG/MacGPG2 v2.0.17 (Darwin) Comment: GPGTools - http://gpgtools.org

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