Ieri ne facevo una questione di sentimenti che possono essere compresi e interpretati solo dopo avere vissuto certe situazioni.
Non scrivevo in funzione di oggi, solo che emeralit mi ha segnalato Apple confessa: i nostri device non servono a niente ed esattamente di sentimenti si parla.
La sostanza è che compriamo prodotti Apple solo se siamo così stupidi da pensare che sia meglio registrare una canzone su GarageBand per nostra nonna, anziché suonargliela dal vivo.
L’analisi nasce dal video natalizio di Apple The Song. L’idea dell’autore è che la ragazza avrebbe fatto molto meglio a suonare davanti alla nonna invece che farle trovare un iPod da azionare.
È la pubblicità di Natale della Apple, e l’azienda vi sta dicendo che fareste meglio a non comprare i suoi prodotti se volete essere felici.
L’autore non ha colto che il vinile protagonista del video non è un 45 giri commerciale, ma un messaggio vocale registrato tanti anni fa dalla nonna per il suo compagno lontano, come viene spiegato nel video di commento allo spot.
Basterebbe questo a decifrare con successo il messaggio: la nipote lascia un messaggio alla nonna invece che suonarlo dal vivo, proprio come la nonna aveva inviato un messaggio invece di cantare davanti al proprio amore. La canzone è la stessa e costruisce un ponte tra generazioni. Ovviamente le emozioni della nonna non sono di quelle da lasciare trasparire di fronte a una nipote giovane che suona gagliarda la chitarra: iPod nello spot non è un muro mediale, semmai un tramite perché il messaggio possa essere fruito dalla nonna in modo confidenziale e discreto. La nipote osserva, ma a distanza, con tenerezza e rispetto per le emozioni personali e intime della nonna.
Tutto questo è stato malcompreso.
O forse no. Diciamo che l’autore del pezzo ha inserito una carica di ironia e paradosso che non ho avvertito. Gli è tutto chiarissimo, ha solo operato un sano sarcasmo verso la comunicazione di una multinazionale, cosa che non ho saputo cogliere.
Certamente ho vissuto un Natale nel quale mi è stato fatto un regalo tramite iPad e mediante Flipagram. Mi ha reso felice. Senza iPad e Internet non si sarebbe potuto fare. La tesi centrale dell’articolo è che senza i device di questo tempo l’esperienza raccontata nello spot sarebbe stata migliore. La mia, di esperienza, sarebbe stata impossibile e ciò depone a sfavore della tesi in questione.
Quello spot può essere capito pienamente avendo vissuto certe situazioni. Forse l’autore del pezzo non le ha ancora attraversate.
Prima di distribuire complesse patenti di felicità e di stupidità, in ogni caso, imparerei a scrivere GarageBand, che è semplice. Senza ironia.