Too many men / Too many people / Making too many problems / And not much love to go round / Can’t you see / This is a land of confusion.
(Genesis,
Land of Confusion)
Può esserci qualcosa di più preoccupante di una docente che propone l’insegnamento di Visual Basic nella scuola superiore con la motivazione che fa quello che fa qualsiasi altro linguaggio di programmazione appena decente?
È il passato che si propone al futuro spacciandosi per il presente. La promessa dell’arretratezza come costante. Nella scuola, poi; se si parte male già dalla semina, le speranze sul raccolto sono poche.
Su Future Cities la prendono diversamente e titolano iPad e Chromebook stanno vincendo sul mercato dell’istruzione. Ma questo è il mondo, dove le cose succedono, mica dove si cambia tutto per fare sì che niente cambi.
Il titolo dell’articolo nasce all’indomani dell’evento TechEd Europe di Microsoft, dove ovviamente è stato trasmesso un messaggio aggressivo anche in termini di prodotti per l’education. Ma vincono i Chromebook e iPad. Tutto dire.
iBooks Author sembra caduto nel dimenticatoio nonostante aggiornamenti importanti, a noi che combattiamo con libri di testo per le scuole alla ricerca di qualsiasi invenzione digitale che serva a vendere comunque la carta a prezzi da strangolamento delle famiglie. Ecco che cosa si può fare per esempio per insegnare l’illuminazione agli aspiranti creativi. Prezzo: gratis (è pesantuccio, 339 megabyte).
Il pezzo di Future Cities fa perno sul Regno Unito. Dove hanno un piano per collegare il 95 percento delle abitazioni e degli uffici a banda superveloce in fibra entro il 2017. Superveloce non è solo un termine di marketing ma indica banda passante da ottanta fino a trecento megabit per secondo. Collegano centomila nuove utenze a settimana.
Scommetto che in quelle scuole non gira tutto questo amore per Visual Basic. Là pianificano e realizzano. Qui stiamo nella terra della confusione.