Riflettevo su quanto è successo alcune settimane fa.
C’è questa organizzazione che si riunisce periodicamente per questioni come variazioni di bilancio, regolamenti esecutivi, organizzazione generale ed emerge la necessità legale di un controllo a campione casuale su una certa categoria di documenti, per verificare che tutto sia a posto.
Il vertice della contabilità spiega che, per evitare un aumento della complessità del lavoro, si è pensato di controllare solo i documenti il cui numero di pratica finisce con certe cifre. L’argomento è che la contabilità non può sapere in anticipo che documento corrisponderà ai numeri di pratica scelti e, all’opposto, chi numera le pratiche non può sapere in anticipo quale documento capiterà da numerare.
Allora obietto che non ho niente da eccepire sulle motivazioni della scelta, ma sicuramente il criterio di controllo delle pratiche non corrisponde a una definizione seria di casuale e chiedo che nel verbale venga eliminato questo termine.
Mi fanno notare che per loro casualità significa sorteggio e sorteggio significa innescare una procedura burocratica lunga e onerosa, a partire dalla nomina di una commissione, e che le risorse a disposizione non consentono di attivarla per le decine di volte in cui durante l’anno sarebbe necessario il controllo.
Per me si tratta di estrarre dei numeri da Random.org in una situazione di ufficialità e confidenzialità che, all’interno dell’organizzazione, non vedo difficile da allestire.
Lo dico e mi guardano in modo strano. Numeri casuali che piovono da Internet.
Mi rendo conto che veniamo da mondi diversi. Una differenza in particolare riguarda la possibilità da parte di chiunque di detenere conoscenza, dove altrove l’unica detentrice ammessa di conoscenza è la burocrazia.
Un’altra differenza riguarda la scientificità della visione del mondo. Anche se ricade nel sapere come funzionano le cose. Il poter parlare di casualità partendo da una vaga comprensione del significato della parola.
Il mio errore è credere ottimisticamente e positivamente che sia possibile fare incontrare i due mondi. Sarebbe più semplice se sono poli che si attraggono. Invece uno dei due non possiede alcuna carica, anche se respinge tutto.