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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

2 nov 2025 - Software Internet

Il progresso nel degrado

È possibile che il danno di reputazione e di immagine causato dall’attuale presidenza ai prodotti statunitensi abbia anche connotazioni positive?

Forse la risposta è sì e l’indizio è uno: l’allontanamento dal cloud velenoso di Microsoft.

Un conto è il passaggio all’open source del land tedesco Schleswig-Holstein. Lo stesso conto è l’adozione di Nextcloud da parte del Ministero dell’economia austriaco.

La sovranità digitale è un tema diverso da quello delle piattaforme aperte; dipende anche da considerazioni politiche, cultura locale, a volte da chi vince le elezioni.

Quando però a scegliere una soluzione come openDesk è la Corte internazionale di giustizia, il gioco si fa più interessante. Parliamo di organismo sovranazionale, amministrato da logiche assai meno ideologiche e poi, in quanto organo istituzionale, intrinsecamente meno propenso ai cambiamenti, specie alle sfide.

I fatti sono tuttavia meno ignorabili delle considerazioni astratte. È già accaduto che un giudice della Corte si sia ritrovato senza la propria posta elettronica per effetto, smentito da Microsoft con la potenza della carta velina, delle sanzioni imposte dall’amministrazione americana per qualche comportamento sgradito.

Se a ogni spintone del bullo corrispondesse una nuova adozione importante di software libero, potremmo pensare a un vantaggio nel medio termine: la libertà resterà quando il bullo sarà già passato.

Anche dal degrado può derivare progresso.

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