L’idea è allettante: un salvaschermo che trasmette uno stream video.
Va anche dato qualche avviso ai naviganti.
La soluzione è, a dire poco, grezza. Bisogna maneggiare qualcosina di Xcode e avere la base minima di UNIX, tipo assicurarsi che yt-dlp si trovi in $PATH e, se non si ha idea di che cosa significhi, c’è rischio di impantanarsi a mezza strada.
(Non so cercando di passare per saccente ma recuperando la mia vasta esperienza di iniziative prese con grande entusiasmo e ottimismo, abbandonate con disagio davanti a un problema tecnico che non avevo gli strumenti per risolvere).
Naturalmente connessione e dotazione di Mac devono essere all’altezza della situazione. Ovviamente il tema del salvaschermo viene scelto a proprio rischio.
Soprattutto: l’autore dichiara di avere realizzato il progetto in vibe coding, ossia ha fatto produrre il codice alla supposta intelligenza artificiale.
In linea di principio: interessante e notevole. Non sempre il vibe coding porta buoni risultati. Quando lo fa, va apprezzato. Qui addirittura l’autore, o meglio l’addetto alla AI, dichiara di non conoscere il linguaggio Swift, con cui pure (la sua AI) ha realizzato il progetto.
Un programmatore dichiara normalmente, parafraso, ho fatto quello che potevo ma non posso escludere la presenza di problemi nel codice, per cui ti assumi la responsabilità di usarlo sulla tua macchina.
Qui siamo a, parafraso, non ho idea di che cosa sta nel codice e dei rischi connessi al suo uso. È diverso e non poco. Certo non c’è un malware nascosto dentro codice visibile a chiunque dentro una pagina GitHub; nel contempo, un progetto del genere potrebbe tranquillamente mettere a repentaglio la sicurezza di Mac, dettaglio che il vibe coding non considera. È solo un esempio.
Se qualcuno ci prova davvero, ascolterei volentieri un feedback.