Per un’oretta ieri mi sono ritrovato con tre apparecchi su tre in modalità a basso consumo (in inglese Low Power Mode). Una combinazione irripetibile, come certe eclissi totali o certe comete che sono passate dai Maya e noi siamo ancora qui ad aspettare.
Di fatto, non me ne sono accorto. L’attività principale in primo piano prosegue invariata, servizi come lo hotspot funzionano e la durata degli apparecchi aumenta drasticamente. Ci sono tutte le ragioni per amarlo.
C’altronde, quando ho cominciato a navigare con iPad via hotspot di iPhone, su richiesta ho scelto il Low Data Mode. Sono riuscito a fare tutto quello che mi serviva. Scaricamenti, videoconferenze, sincronizzazioni. Non ho mai neanche provato a cambiare, perché non ce n’è mai stato bisogno, e oramai sono anni e anni.
Li immagino anche oggetti software di un tempo che fu, quando le batterie erano più critiche e i minuti di connessione cellulare (o i byte di traffico) contavano. Oggi la differenza che fa il Low Power Mode è regalare qualche ora in più, qualche quarto d’ora in più, salvo eccezioni niente di realmente determinante.
Però ci si sente più sereni sapendo di consumare meno e di lavorare ugualmente al massimo.