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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

16 set 2025 - Web

A favore dei conservatori

Ritengo che Internet Archive vada proclamato patrimonio dell’umanità e sono contento della recente composizione pacifica di una causa che ne metteva a repentaglio l’attività.

L’archivio aveva lanciato un’iniziativa per la digitalizzazione dei dischi a 78 giri, prodotti da fine Ottocento fino agli anni cinquanta. Ed era stata portato in tribunale dalle case discografiche per violazione di copyright, con richieste di danni per seicentoventuno milioni di dollari.

Il giudice ha comunicato che le parti hanno infine raggiunto un accordo, che resta confidenziale e mette fine alla diatriba.

Nel frattempo il progetto continua e l’Archive dispone di quattrocentomila registrazioni, su un totale di tre milioni prodotti prima di passare a formati più efficaci.

I 78 giri erano infatti composti da shellac, resina di insetti oggi decisamente obsoleta:

basta prenderli in mano per rischiare che si sbriciolino.

Il progetto prevede una digitalizzazione intelligente, che mira alla conservazione tanto del suono quanto della tecnologia. Ove possibile vengono preservati i dischi originali e il suono digitalizzato è quello originale, senza manipolazioni. Sempre ove possibile, si digitalizzano più versioni, ottenute da testine e impianti diversi.

Lo scatolone di 78 giri della bisnonna relegato in soffitta è di interesse storico per i collezionisti, sicuro, ma anche per chi intende conservare autenticamente la memoria di questi oggetti. Bello che possa avvenire in libertà.

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