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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

13 set 2025 - Software

Una storia da scrivere

Fa pensare che AppleWorks sia uscito nel millenovecentoottantaquattro per Apple II e sia arrivato su Macintosh solo sette anni più tardi.

AppleWorks è stato uno dei programmi più brillanti e caratteristici dell’ecosistema Apple ma, come racconta The Electric Light Company, ha avuto una storia notevolmente travagliata, prima cambiando società di sviluppo più e più volte e poi attraversando le peripezie di Apple a cavallo tra la crisi di metà anni novanta e il ritorno di Steve Jobs.

Peccato, perché era versatile il giusto ed eclettico a sufficienza, quello che serviva per lavorare a un livello di qualità professionale senza orpelli o menu gonfiati di opzioni inutili.

A dirla tutta, AppleWorks ha sofferto da subito il porting su Mac. La versione Apple II aveva il vero spirito Apple e letteralmente abbracciava i pregi e i difetti della macchina per tirarne fuori il meglio. Su Mac è stato davvero da apprezzare, però non è arrivato a dare quell’impressione.

In ogni caso, onore al merito, per avere fornito per anni una alternativa ragionevole e razionale a certo bloatware.

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