Ultimissime dalla frontiera della user experience. Faccio un ordine online e ho una finestra di quindici minuti per il pagamento. Inserisco i dati della carta e il sito invita a dare conferma dell’acquisto sulla app di amministrazione della carta.
Fino a qui, tutto normale. Ed ecco che la app di amministrazione parte… per richiedere l’aggiornamento senza possibilità di ignorare o differire.
Cerco un pulsante di pareggio, disposto a considerarne perfino uno azzurro medio su fondo azzurro vivo, ma niente. Devo aggiornare.
È necessario aggiungere che a causa dell’aggiornamento imposto mi scade la finestra di acquisto? No, va da sé. Devo rifare daccapo la procedura. Il che è scocciante ma, trattandosi di una prenotazione, la ripetizione rischia di non offrire lo stesso risultato della prima volta. Pessimo.
Mi danno fastidio le finestre di acquisto, però – per esempio nel caso di prenotazioni – ne comprendo l’opportunità.
Una app adibita all’amministrazione della carta di credito deve considerare l’idea che l’utente potrebbe avere un’impellenza, tipo un acquisto in corso. Molti si sorprenderanno, ma è lo scopo precipuo delle carte di credito.
Una app di questo tipo che scavalca l’utente è killer. Ammazza la user experience. In più aumenta il rischio di fare danni. Quando basta un modulo di scelta: aggiorna, aggiorna dopo la prossima operazione, aggiorna tra trenta minuti. Non è nemmeno la soluzione più elegante, ma ci può arrivare anche un sedicente designer.