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22 lug 2025 - Internet Hardware Software AI

Guardare il vuoto

Improvvisamente appare in posta un comunicato stampa di Videomobile, azienda esperta di schermi LED, che annuncia un progetto di ricerca sperimentale per il monitoraggio e il rilevamento di guasti, e dove altrimenti, sugli schermi LED.

Il progetto si basa su tecniche di Machine Vision, dice il comunicato. Videomobile ha addestrato – presumibilmente – una rete neurale sottoponendole un gran numero di immagini di schermi LED con un guasto.

Completato l’addestramento, grazie alla collaborazione con una startup universitaria e altri soggetti, si è arrivati a un sistema che sorveglia gli schermi per mezzo di telecamere e individua i guasti automaticamente. Bel progetto.

Quello che non capisco è che nel titolo del comunicato si parla di intelligenza artificiale generativa. Non è un refuso, perché poi si menziona la GenAI. Il sistema è stato addestrato con immagini di schermi guasti; ad addestramento completo, gli vengono mostrate immagini di Led in funzione e ci si aspetta che individui, esatto, gli schermi guasti.

In quale momento c’è una fase generativa? Che cosa viene generato, a partire da una rete neurale zeppa di immagini di Led con dentro una zona guasta? Vengono inventate immagini inesistenti? Non credo. Forte è il sospetto che si aggiunga generativa perché oggi suona meglio, senza troppe altre ragioni. In un solo titolo si capisce la drammaticità del chiamare intelligenza artificiale qualcosa che non lo è e la necessità di un dibattito pubblico sul tema. Dagli il dito e ti prendono il braccio: chiameranno intelligenza artificiale generativa qualcosa che non è intelligente e neppure generativa.

Avrei voglia di scrivere a Blum, l’azienda che cura le loro comunicazioni, per avere ragguagli. Solo che qualcosa mi trattiene.

Per esempio, il fatto che Videomobile abbia verso i progetti di schermi Led un approccio olistico e offra un servizio sartoriale.

Peggio ancora, le intenzioni di Videomobile rispetto al progetto, che arrivati verso la fine del comunicato è già diventato un prodotto:

Guardando al futuro la challenge è quella di sviluppare il prodotto a 360 gradi […]

Ho provato a visualizzare come challenge personale l’idea di una sorveglianza automatica di schermi Led sviluppata a trecentosessanta gradi, ma ho dei limiti, immagino di tipo olistico, e non ci arrivo.

Riassumo: avrei più timore di una loro risposta che l’essere ignorato. Preferisco guardare il vuoto al contemplare l’abisso.

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