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20 lug 2025 - Software

Scalare un ottomila

Un sabato di luglio inoltrato può prevedere i fuochi di artificio in caso di festa del santo patrono o di palio (ormai si corre un palio di tradizione secolare anche in Comuni fondati cent’anni fa, preceduto da estenuanti cortei in costume popolati da paggi e dame che sfilano e intanto filmano). Nel caso delle notizie dal mondo della tecnologia, l’animazione non è quella dei giorni migliori.

Mi accontento allora di una lettura edificante: The Document Foundation spiega perché basare un formato di documento su uno standard universale e aperto, per esempio XML, non è di per sé una garanzia di apertura e neanche di interoperabilità.

L’esempio concreto più eclatante e velenoso di questa affermazione è Microsoft Office, i cui formati documento sono in teoria aperti e interoperabili, in quanto appunto basati su XML.

Solo che la specifica XML è stata artificialmente gonfiata fino a limiti inconcepibili per la ragione umana; la documentazione dell’XML di Office copre ottomila pagine e non alla maniera dei tesisti che devono allungare il brodo con le interlinee osée e il font grande, ché il relatore è anziano.

Chiunque è libero di creare un proprio formato interoperabile con Office; chiunque è libero di arrendersi dopo avere constatato che la trappola dell’incompatibilità, in ottomila pagine, si cela dovunque. Pagine le quali, per giunta, possono cambiare senza preavviso per mano di uno staff che solo Microsoft può permettersi.

La ricetta per noi? Spiegare pazientemente che nessun documento compatibile Excel può essere esattamente uguale al documento Excel originale, ma che nel novantanove virgola nove percento dei casi la differenza è irrilevante. Iscriversi a LibreItalia (link nella barra laterale destra in alto). Sostenere LibreOffice. Meglio ancora, promuovere i linguaggi di marcatura, da MarkDown a LaTeX.

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