Trovo strano non avere mai segnalato l’esistenza di ditaa. Forse mi frega la scarsa connessione, forse la scarsa memoria, forse la scarsa capacità di ricerca.
Rimane comunque troppo prezioso ed è meglio parlarne due volte che trascurarlo.
ditaa trasforma in diagrammi grafici di qualità gli stessi diagrammi costruiti nell’antica ASCII art, un carattere dopo l’altro.
Non bisogna farlo alla lettera; sotto ditaa c’è una sintassi per farlo come programma. John D. Cook racconta in un posto come lui realizza grafici via ditaa con emacs in org mode. Con l’aiuto di Emacs Lisp, per giunta, che vale un bonus. org mode, racconta Cook, può chiamare da subito una quarantina di linguaggi diversi e uno di questi è proprio ditaa.
Lo trovo affascinante anche se non portasse ad alcuna applicazione pratica. In realtà dipende da come si lavora: Cook scrive in un post di anticipazione
Le vecchie tecnologie non muoiono mai. Invece, il loro campo di applicazione si restringe. O può darsi che cresca quando cambiano le condizioni per l’uso.
Creare un diagramma oggi è un momento. Ci sono software specializzati di ogni genere, a partire da draw.io. Se dovessi pensare all’offline, forse lancerei subito Freeform.
Però, per esempio pensando che i comandi di ditaa possono essere integrati in HTML, forse per un sito personale può esserci un senso. Solo un esempio, eh? Il creatore di ditaa menziona alcune giustificazioni all’esistenza stessa della tecnologia e la prima della lista è il puro gusto di creare uno hack.
Come Mallory quando gli chiesero perché voleva scalare l’Everest e, lo sanno anche i grumi dell’asfalto, rispose perché è là.