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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

17 giu 2025 - Internet ai

Settanta volte sette

Ho trovato una risposta chiara e autorevole alle sette obiezioni principali mosse al paper Apple sulle limitazioni dei modelli linguistici cosiddetti ragionanti al momento di risolvere problemi ragionevolmente banali per quello che potrebbero essere le aspettative.

Il dettaglio è veramente da leggere, l’articolo è leggero e scorrevole. Una delle obiezioni (sapevamo già della difficoltà dei modelli nel compiere generalizzazioni) viene pienamente riconosciuta… e proprio per questo dovrebbe essere chiaro che non c’è alcuna strada che da qui porti all’intelligenza artificiale autentica.

La risposta all’obiezione numero sei (ci sono solo quattro esempi e uno di essi non è perfetto) si conclude così:

Segnatevi le mie parole: con il tempo, arriveranno numerosi studi a rafforzare i risultati di Apple.

La questione fondamentale è che, da un certo punto di vista finalmente, c’è attenzione pubblica ai problemi di base dei grandi modelli linguistici, che fanno tante cose ma alcune proprio non riescono e non riusciranno mai a toccare, con la tecnologia esistente. La conclusione dell’articolo:

Nessuna delle obiezioni è pregnante. Se persone come Sam Altman stanno sudando, è perché dovrebbero. Il paper di Apple è l’ennesimo segnale chiaro che scalare la tecnologia non è la risposta [per arrivare alla vera intelligenza artificiale]; per una volta, ci si sta facendo attenzione.

Che arrivino non sette risposte, ma quattrocentonovanta.

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