Di digitalizzazioni se sono viste oramai tante, probabilmente mai a questo livello di definizione. Ammirare La ragazza con l’orecchino di perla a una risoluzione di oltre novantatremila per centoottomila punti significa poter veramente osservare altro che la pennellata, ogni singola goccia di colore depositato sulla tela.
Sono dieci miliardi di pixel, o gigapixel che dir si voglia. Inutile pensare che l’emozione di vedere l’opera così dettagliata in digitale possa superare l’esperienza della visione dal vero del quadro, al Mauritshuis di The Hague. È altrettanto vero che, dal vivo, non è possibile guardare il quadro in questo modo.
Il digitale non combatte contro l’analogico. Lo completa.