Facile al giorno d’oggi dare per scontate tante caratteristiche di una presentazione. Equilibrio tra testo e grafica, abbinamento dei colori, utilizzo della tipografia, controllo del livello di sintesi del contenuto, coerenza interna, filo conduttore e così via.
Fino a quando incontri un maestro che, per fare studiare un argomento di geografia, forma gruppi di lavoro, assegna a ciascun gruppo una sezione dell’argomento, indica ai gruppi di collaborare usando Google Diapositive… e sparisce. Nel senso che abbandona i ragazzi a loro stessi e insegna zero rispetto a quello che si deve fare nel produrre slide.
I ragazzi si buttano con cuore, curiosità e disperazione, nel momento in cui chiamano allarmati un genitore perché nessuno ha spiegato loro come ridimensionare un testo dentro una cornice di testo, o come disporre guide, o come allineare, o quando usare o non usare il maiuscolo, o come armonizzare il linguaggio testuale e grafico, o che colori usare e perché e via così.
Ritengo che prima di tutto si dovrebbe insegnare a produrre un contenuto testuale e poi a studiare come è fatto: per esempio titoli, paragrafi, sottotitoli. Dalla gerarchia di titoli e sottotitoli emerge un outline. A questo punto si taglia a un certo livello della gerarchia e quello che resta sopra il taglio è ciò che portato nelle slide. Risolta così – relativamente a una scuola primaria – la struttura del testo della ricerca, si comincia a parlare dei metodi per riportare visivamente dentro le slide la gerarchia di un outline, grafica e tipografia. Magari si va verso la spiegazione di che cos’è uno stile – questo pezzo di struttura lo trattiamo sempre nello stesso modo – e allora qualcosa di semplice ma significativo può iniziare a emergere.
Invece, i ragazzi si dannano l’anima per realizzare un caotico copiaincolla da Wikipedia e Google Immagini, perché il maestro ha chiesto la tale voce e allora ci facciamo una slide. Io fatico a capire quale sia lo scopo e in che cosa consista l’insegnamento del buttare allo sbaraglio su uno strumento una popolazione priva di qualsiasi fondamentale per usarlo.