Ogni tanto mi capita ancora: mi fermo pieno di meraviglia a quello che accade sullo schermo, al fatto che miliardi di transistor operino in contemporanea per formare immagini di testo, colori, immagini di immagini, in modo coerente e interoperabile con una mattonella su cui strofino il dito per dare ordini.
Il senso di meraviglia non è ancora scomparso e basta ripensare alla storia recente per provare quasi sgomento di fronte al cammino percorso, al nulla sufficiente per mandare in frantumi la magica illusione.
Pensare a questo titolo: L’istruzione scorretta per 68030 che permetteva accidentalmente a Mac Classic II di effettuare il boot con successo. L’articolo spiega in dettaglio la scoperta e, nel farlo, ci accompagna in uno scenario incredibilmente complesso quanto affascinante.
Si sa, la vera arte della programmazione non è quella di quando le cose vanno bene; è quando le cose non possono andare male. Qui un intero computer ha contribuito a cambiare il mondo e a pagare innumerevoli stipendi grazie a un errore che per puro caso portava a una situazione di boot altrimenti impossibile.
Ci metterò almeno un paio d’ore a leggere tutto e il senso di meraviglia, lo sento, permarrà.