Premetto subito che una volta Mame era un programma che rendeva giocabili tanti giochi – soprattutto giochi da bar e da console – del passato.
Adesso è diventato una piattaforma e richiede passione e impegno. I giochi supportati sono decuplicati; il mondo delle Rom va capito e metabolizzato. Non è che decidi di lanciare Donkey Kong e lui è lì pronto che ti aspetta; negli anni il progetto Mame ha inglobato un altro progetto, di nome Mess, e così ora contiene anche gli emulatori per una serie impressionante di computer e apparecchi dei primordi, molti anche misconosciuti o mai usciti da qualche scantinato aziendale.
Mi è giunta la notizia dell’ennesimo aggiornamento e mi è venuta la curiosità di vedere a che punto stanno le cose. Visto che la pagina di ingresso mette graziosamente una opzione di download per macOS, ne ho approfittato e ho scaricato una cartella con dentro il programma già compilato.
Contemporaneamente, leggevo sulla pagina GitHub di Mame che la compilazione diretta su Mac dovrebbe semplicemente richiedere un comando make
. E mi è venuta voglia di provare.
È assolutamente vero. Ho lanciato Mame funzionante dopo un’ora e mezza di compilazione, ma l’ho lanciato.
Nel frattempo, però, ho risolto un paio di problemini grazie alla copia precompilata e scaricata ovviamente in molto meno tempo.
Innanzitutto ho dovuto autorizzare il lancio di mame
nelle Impostazioni di macOS.
Poi, Mame dipende dal framework sonoro SDL2. Il programma è partito, per fermarsi non trovando SDL2 dove si aspettava di trovarlo.
Qui è successa una cosa incredibile: sono stato aiutato da quella che i gonzi chiamano intelligenza artificiale. E sono stato aiutato davvero.
Come terminale uso Warp, qualcosa di nettamente sovradimensionato per le mie capacità e ovviamente dotato delle inevitabili funzioni di machine learning e chatbot. Warp ha letto il messaggio di errore e mi ha suggerito che cosa fare: scaricare SDL2 via Homebrew, che uso regolarmente. Mi ha anche passato il comando.
Installazione, ma nessun miglioramento. Sempre Warp mi ha detto: mi sono sbagliato, dovevo fare installare SDL2 nella cartella /Frameworks. Cancello questa installazione e ne faccio un’altra? Ok, ho detto, pensando: vediamo come va a finire.
Compiuta la cancellazione/reinstallazione, nessun progresso. Warp mi ha detto: Ok, proviamo un altro sistema allora. Me lo ha spiegato e onestamente non ho fatto grande attenzione e ho detto sì. Alla peggio ho un backup, pensavo.
Invece il terzo tentativo ha funzionato perfettamente e così ho potuto lanciare Mame anche dalla copia precompilata. Un grande pro: senza le funzioni cosiddette intelligenti di Warp, non ci sarei riuscito. Un contro che mi lascia dubbioso: ci sono riuscito, ma non so perché e non sono in grado di spiegare che cosa ho (ha) fatto. Posso fare cose nuove e restare ignorante. Certo, Homebrew fa infinitamente molto più di questo; però non prende il controllo e qualcosa bisogna capirlo comunque, spesso. Qui invece ho potuto demandare la soluzione di un malfunzionamento in modo interattivo. Intelligenza artificiale ovviamente no, ma assistente all’installazione di sicuro. È qualcosa su cui riflettere.
Per la cronaca: la copia precompilata pesa mezzo giga. Quella compilata in locale, sei volte di più. Il contenuto delle due cartelle è completamente diverso a un esame superficiale. Cercherò di approfondire.