Di questi tempi è veramente difficile condurre un blog centrato principalmente su Apple e perifericamente sul mondo digitale: tutte le strade attuali finiscono in quell’obbrobrio che non ho proprio voglia di nominare.
So già che mi aspettano altri post su quel tema perché ci sono fatti non ignorabili, però per rappresaglia oggi scrivo con la soddisfazione di avere visto il logo animato di Wwdc 2025, annunciata di consueto per giugno.
Il logo è saporito e invitante, intrigante nell’animazione. Una parte appare fatta di un materiale simile al vetro e sostanzia così le anticipazioni che prevedono il debutto di una nuova interfaccia.
Un po’ di pazienza e avremo qualcosa di più interessante di cui parlare.
Nel frattempo, da nostalgico, devo notare che Blizzard ha rivisto la propria policy di morte permanente sui server di World of Warcraft Hardcore.
WoW Hardcore è per amanti del gioco vecchia maniera e si caratterizza per il fatto che la morte di un personaggio è permanente e irreversibile. Qualcosa che, quando sei all’ottantesimo livello, conta e condiziona non poco.
La regola riecheggia quella dei miei amati roguelike e mi fa simpatizzare con chi gioca WoW Hardcore.
È successo che il gioco è stato attaccato da Distributed Denial of Service che hanno decimato la popolazione senza alcuna responsabilità da parte dei giocatori.
Pertanto, Blizzard valuterà in altri casi come questi di resuscitare eventualmente i personaggi.
(Di questi tempi, WoW interesserà a pochissimi. Ma vuoi mettere, raccontare di cose che succedono davvero?).