I conservatristi (diversi dai conservatori) si devono rassegnare: Internet e il web in particolare sono lo sviluppo successivo a quello della stampa a caratteri mobili. Se solo si avesse il coraggio di fare quello che va fatto.
Non riesco più a staccarmi da questa edizione web degli Elementi di Euclide scritta da Oliver Byrne e arricchita di grafica da Nicholas Rougeaux.
I nomi non dicono niente a nessuno e anche giustamente; proviamo con i numeri. Il lavoro di un matematico di duemilaquattrocento anni fa, riassunto in un libro del milleottocentoquarantasette, illustrato con grafica interattiva, intuitiva, colorata.
Il risultato della contaminazione è geniale, anche se può parere controverso a una mente abituata alla tradizione. Parere personale e premesso che il sapere euclideo è ovviamente fuori discussione, la tipografia ottocentesca di Byrne è imbattibile e i disegni moderni e interattivi sono molto più chiari e immediati di qualunque altra cosa io abbia visto in forma così completa.
Al posto di un tedioso e superato libro di matematica di venti anni fa, tutta la vita vorrei nella mia classe di liceo un semplice bookmark a questa pagina. Gratis, perfetta, aggiornata, aggiornabile, moderna, Creative Commons. Sapere millenario distillato nella forma di apprendimento più amichevole che per ora abbiamo concepito. Insegnanti, dove siete?
La carta stampata avrà l’odore caratteristico e il piacere fisico dello sfogliarla; ma dove è questione di imparare, se si usa bene il web non ce n’è per nessuno.
Consiglio anche ai meno interessati un salto nella sezione About, con rimandi ad altre versioni più o meno interattive degli Elementi, compreso un lavoro in TeX.