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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

11 gen 2025 - Software

Per vie illegali

Rimango convinto che uno dei fattori decisivi per la maturazione della cultura Apple autentica, quella che porta la magia nel design, quella che semplifica la vita a chi deve usare le cose, derivi anche da una attitudine alla ribellione e alla volontà di rompere le regole del gioco pur di affermare una buona idea. Anche se le regole sono quelle aziendali.

Esempio classico: la Calcolatrice Grafica, che Ron Avitzur portò a compimento e alla sua inclusione nei dischi di sistema di Mac OS in circostanze romanzesche, con finti badge, Mac prestati di notte da ingegneri silenziosamente d’accordo con un progetto mai diventato ufficiale e così via.

James Thomson, il papà di PCalc, ha raccontato finalmente la storia della nascita del Dock per Mac OS X. È lui ad avere infatti scritto la prima versione del programma (anche se la versione approdata al pubblico è stata interamente riscritta).

Prima della presentazione pubblica da parte di Steve Jobs, ovviamente, il Dock era un segreto di pochissimi intimi. Thomson, irlandese, ci lavorava dall’Irlanda e di tanto in tanto volava a Cupertino per fare il punto e ripartire.

Quando Jobs venne a sapere che lo sviluppatore principale del segretissimo Dock lavovava in fucking Ireland, fece sapere al capo del capo del capo di Thomson che questi doveva trasferirsi immediatamente a Cupertino, senza alternative.

Thomson non voleva. Non lo fece. In qualsiasi altra azienda, la storia sarebbe finita. In Apple cominciò a essere scritta, invece. I dirigenti dissero a Jobs che Thomson si era trasferito e non era vero. Lui volava a Cupertino ogni volta che era necessario e si prendevano precauzioni perché lui e Jobs non ci incontrassero mai da soli, come tenere le demo in stanze con due porte, una delle quali permetteva a Thomson di uscire prima che Jobs entrasse e viceversa.

Non ho idea di quale altra azienda, meglio, quale altra cultura aziendale interna avrebbe permesso una situazione del genere su un progetto ultrasegreto e considerato vitale. Considerato anche che si avvicinava il Duemila e la Apple indisciplinata e disorganizzata degli anni novanta, dopo l’acquisto di NeXT e il ritorno di Jobs, era un lontano ricordo.

A proposito di Jobs, nella pagina del blog di Thomson si vede il filmato della presentazione ufficiale del Dock. Alla fine, One more thing, Steve annuncia di avere tolto l’interim dalla sua carica di CEO in Apple.

Nelle vecchie presentazioni, nei keynote, ci sono sempre stati applausi un po’ obbligati, qualche eccesso di zelo più che di genuino entusiasmo.

Chiunque dovrebbe guardare e sentire l’ovazione del pubblico in quel momento, se possiede un briciolo di cuore e specialmente quando, tagliandosi, ha sanguinato in sei colori.

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