Ho affiancato Mac mini vecchio e Mac mini meno vecchio, bisognoso di una reinstallazione del firmware.
La procedura per mettere un Mac mini M1 in modalità Dfu è bizzarra ma semplice. Si spegne la macchina. Si toglie il cavo di alimentazione. Si preme e si tiene premuto per dieci secondi il tasto di accensione.
Sempre con il tasto di accensione premuto, si ridà corrente con il cavo. Se tutto è stato fatto bene, Mac mostra una luce arancione fissa.
I due Mac sono collegati da un cavo Usb-C; nel Mac da sbloccare bisogna usare una porta Usb specifica (nel mio caso, quella più a destra se si guarda la macchina di fronte).
Nella barra laterale delle finestre del Finder del Mac attivo appare il Mac da ripristinare. Con un clic, la finestra mostra i pulsanti Revive (i dati restano) e Restore (i dati se ne vanno, da usare se Revive non funziona).
Con un clic su Revive, Mac mini vecchio ha cominciato a scaricare la versione più recente di Sequoia. Alla fine l’ha installata sul Mac bloccato.
(In Dungeons & Dragons c’è un incantesimo da chierici che si chiama Revivify. Ho trovato il comando su Mac molto appropriato).
A completamento procedura, si viene invitati a scollegare il Mac in cura (che ora mostra il consueto Led bianco).
Riattaccato tutto a Mac mini ufficiale, il computer è partito regolarmente, con tutti i dati a posto. Sembrerebbe lieto fine. Nel frattempo ho annullato l’appuntamento con Genius Bar che avevo prudentemente preso a inizio problemi. Mandano un Sms con il link per annullare e bastano due clic, quindi bene così.
È un po’ inquietante pensare che per rianimare un Mac con il firmware danneggiato serva… un altro Mac, ma devo ammettere che la procedura alla fine è molto lineare. L’unico problema è destreggiarsi tra le mille variabili presenti nella pagina di supporto, dal momento che praticamente ogni modello condivide la stessa procedura essenziale, solo che la applica in modo, diciamo, personalizzato.