Oggi ho sentito l’ennesimo benpensante lamentarsi dei telefonini che rincoglioniscono le persone e in particolare i giovani e andrebbero messi fuorilegge, come le droghe.
Oggi ho trovato su The Corelatus Blog e su Telephone World due analisi indipendenti e parallele di che cosa significhino i toni telefonici presenti alla fine del brano Young Lust presente nell’album The Wall dei Pink Floyd, anno millenovecentosettantanove.
Il fatto è che questi aggeggi con dentro un microprocessore e deciliardi di transistor hanno questa maledetta e insopprimibile tendenza a fare quello che gli diciamo noi di fare, con il software che gli diciamo noi di usare (quindi, in pratica, mediante l’obbedienza ai nostri comandi).
Da soli non rincoglioniscono nessuno, né lo rendono più intelligente. Siamo noi ad aprire TikTok, il corso gratuito di algebra lineare del MIT o un brano dei Pink Floyd per ricavare uno spettrogramma da cui desumere lo standard di codifica dei numeri e i numeri stessi.
Che cosa sarà più utile, o inutile? Non conta. Al massimo si può seguire l’ insegnamento di Arthur C. Clarke:
La creazione di ricchezza è certamente da non disprezzare, ma nel lungo termine le uniche attività umane realmente valide sono la ricerca della conoscenza e la creazione di bellezza. Tutt’al più si può discutere in che ordine.
Con questo criterio in mente, darsi un tono facendo il luddista du jour certamente non è una buona attività.