L’ho scoperto solo ora per puro caso, che Apple aveva spiccioli in avanzo e ha pensato di comprarsi Pixelmator.
Il bello è che Pixelmator è da molti anni la app grafica di uso primario qui dentro.
Non so se sentirmi rasserenato o preoccupato; dipende probabilmente dal motivo dell’acquisizione, che potrebbe essere avere in catalogo una app in più in un settore dove Apple era scoperta, oppure il semplice portarsi in casa talenti di programmazione da sfruttare in giro per gli ecosistemi.
Pensandoci e ripensandoci, la mia teoria è questa: Pixelmator ha già da tempo diverse funzioni di elaborazione delle immagini basate su machine learning e, con l’acquisto, Apple si è messa nel cassetto componenti che le servono per completare Apple Intelligence.
Preoccupato è un’esagerazione, eh; per quello che costa e per quanto l’ho usato e continuo a usarlo, Pixelmator si è infinitamente ripagato. Se domani dovesse malauguratamente diventare inutilizzabile, andrei serenamente su Acorn o Affinity, per dire che di concorrenza positiva ce n’è, senza contare Gimp.