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14 ott 2024 - Software

La pazzia di re Matteo

Sviluppi impensabili per la lite tra WordPress che fornisce un motore per siti web al ribasso e Wp Engine che gioca al ribasso sull’offerta di Wordpress. Anche un po’ inquietanti per chi si tiene lontano da certi ambiti.

WordPress.org, leggo da Slashdot, ha preso il controllo del plugin Advanced Custom Fields di WP Engine (c’è sempre un plugin problematico quando si parla di WordPress), lo ha ribattezzato Secure Custom Fields e ha eliminato elementi commerciali.

E allora? Morto un plugin se ne fa un altro, lo dico sempre che bisogna aggiornarli, replica il consulente annoiato.

Sì, solo che l’ecosistema di WordPress è – in teoria, scopriamo ora molto in teoria – open source. David Heinemeier Hansson, fondatore di 37signals, descrive più precisamente l’accaduto:

Automattic [l’azienda dietro WordPress] ha cominciato con l’inibire agli ingegneri di WP Engine l’accesso al registro dei plugin di WordPress, usato per distribuire aggiornamenti di funzioni e di sicurezza. Poi, visto che WP Engine non poteva accedere al registro, ha espropriato il plugin, comprese le recensioni e le statistiche di download!

Ok, ma ho un cliente che vuole il sito entro domani, glielo faccio con WordPress che ha dentro tutto e poi ha i plugin.

Chiaro che non sono cose da vita di tutti i giorni e poi i nomi Automattic e WP Engine non dicono niente a nessuno. Così Hansson fa un esempio con nomi più noti:

Immaginiamo Meta che litiga in tribunale con Microsoft, proprietaria di GitHub, proprietario del meccanismo di distribuzione npm. Microsoft risponde con il togliere a Meta l’accesso ai loro [loro!] repository su GitHub. Poi Microsoft prende il controllo del repository React di Meta e fa puntare le richieste di accesso a un suo fork chiamato Super React.

L’azione di Automattic può stabilire un precedente devastante per la comunità open source. Hai un problema, fratello? Il tuo codice è conservato in un mio repository? Ti tolgo l’accesso e il tuo repository diventa mio.

Scrive sempre Hansson che i depositi di software open source dovrebbero rimanere territorio neutrale e inviolabile anche in caso di lite giudiziaria ed è difficile dargli torto.

Un conto è la figura del Benevolent Dictator, che prende le decisioni finali e fa progredire i progetti open source in caso di dubbi o discussioni interne. Un conto è la figura del monarca pazzo che inizia ad abusare del suo potere a costo di mettere a repentaglio il regno.

Matt Mullenweg sta interpretando il monarca pazzo e sarà interessante vedere se e dove si fermerà.

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