Si può essere tranquillamente sostenitori dell’ecosistema Apple e tifare per la prosperità del mondo open source, che in un certo senso è l’assicurazione sulla vita digitale. Comunque vadano le cose, c’è una piattaforma comune che non fa distinzioni di provenienza e facilita l’accesso alle tecnologie da parte di molte persone in più.
L’open source inoltre tiene nel settore menti straordinarie che si troverebbero a disagio nelle aziende commerciali oppure che le disdegnano per principio (quando non per averle provate).
Per questo fa solo piacere parlare di una community straordinaria come Pine64. Straordinaria perché si dedica allo hardware e non solo al software. Lo hardware open source è una delle cose più impegnative da fare bene.
Pine 64 pubblica aggiornamenti regolari sullo stato delle cose e in quello di settembre si legge del ritorno di PineNote, tavoletta e-ink che pare stia risolvendo difficoltà importanti di produzione. Gli schermi di inchiostro digitale sono ancora molto costosi e avventurarsi in una produzione dai numeri adeguati per giustificarsi è pericoloso.
Oltre alla tavoletta hanno anche PinePhone che non starò a spiegare, così come PineTime. Nell’aggiornamento si legge tutto il necessario e anche di più.
Nei prodotti Pine non bisogna cercare l’avanguardia tecnologica, ma un buon design che li rende usabili e interessanti anche se mancano di un marchio collaudato.
E la libertà di essere diversi, anche in pochi, rispetto ai grandi insiemi. Va conservata e difesa, da tutti.