WordPress si è propagato al quaranta percento del web attraverso una strategia del minimo comune denominatore: noi ti facciamo stare in piedi la baracca gratis e quello che manca ti arrangi a metterlo, tanto qualcuno ti vende un plugin e che sia fatto di cartone a noi non interessa, mentre conta invece che ce ne siano settantamilamilioni così da illuderti di compiere una scelta.
Una delle cose che manca è lo hosting e non mancano decinaia di aziendine che vendono hosting basati su WordPress e su una strategia del minimo comune denominatore: ti facciamo spendere poco però ti diamo WordPress già pronto e quello che manca ti arrangi a metterlo, tanto è pieno di plugin.
Ieri il padrone di WordPress, Matt Mullenweg, ha lanciato un violento attacco contro una di queste aziendine, WP Engine, che nel frattempo è divenuta anche cresciutella, chiamandola un cancro per WordPress.
In pratica, WP Engine fa soldi vendendo hosting con dentro WordPress, ma per velocizzare ne installa una versione incompleta e inoltre, a detta di Mullenweg, non contribuisce allo sviluppo di WordPress quanto sarebbe onesto fare.
Il principe del minimo comune denominatore ha così conosciuto finalmente il sapore della sua strategia, così come WP Engine gliel’ha applicata in faccia.