Secondo Amazon, in Amazon usano Amazon Q (per chiarezza, a costo delle ripetizioni) per aggiornare ed evolvere il proprio software interno foundational, infrastrutturale.
In sei mesi, l’azienda avrebbe modernizzato più di metà dei propri sistemi di produzione Java a una frazione del tempo richiesto prima, con un risparmio – dicono – di quattromilacinquecento anni/sviluppatore di lavoro. Il settantanove percento del codice generato automaticamente sarebbe stato implementato senza bisogno di interventi ulteriori.
L’ingrediente segreto? Chiamano Amazon Q GenAI assistant for software development. Assistente di intelligenza generativa per lo sviluppo di codice.
Se togliessero intelligenza dalla dicitura, per me avrebbero dati ancora migliori. Usare la tecnologia per quello che è, al netto di marketing, hype grandi promesse, paroloni, porta risultati veri. Naturalmente non possono raccontare fandonie a sé stessi; dicendo come sono effettivamente le cose, ottengono ottimi risultati. Sono strumenti eccezionali, se si prendono per quello che fanno e non per ciò che vorrebbero o dovrebbero essere.
One of the most tedious (but critical tasks) for software development teams is updating foundational software. It’s not new feature work, and it doesn’t feel like you’re moving the experience forward. As a result, this work is either dreaded or put off for more exciting work—or… pic.twitter.com/MJvsqNxgiT
— Andy Jassy (@ajassy) August 22, 2024