È apparso uno studio scientifico che recita L’intelligenza artificiale generativa potenzia la creatività individuale ma riduce la diversità collettiva del contenuto.
È roba seria, solo che numerose voci riportano solo la prima metà del titolo.
Lo studio, riassumo al massimo, spiega che:
- la gente creativa ha poco bisogno dell’assistente generativo;
- la gente meno creativa beneficia maggiormente dell’assistente generativo;
- i contenuti scritti con l’assistente generativo tendono a somigliarsi più della media.
Non sarò io a negare al poco creativo la soddisfazione di sentirsi potenziato grazie al chatbot. Osservo che la soddisfazione per avere creato quello che chiunque altro, poco creativo come te, ha messo insieme grazie al chatbot proprio come hai fatto tu, e che tutto si somiglia, non so, a me non pare soddisfazione ma qualcos’altro.
La Gialappa’s Band e il comico Fabio De Luigi avevano creato il supereroe della mediocrità: Medioman. Ecco, adesso ha in mano anche lo strumento per essere mediocremente creativo. Chissà che verrà fuori dando a Medioman l’assistente generativo.