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2 lug 2024 - Hardware Software Internet

Montagne digitali

Entro la fine dell’anno, Swiss Broadcasting Corporation spegnerà per sempre i propri trasmettitori analogici in modulazione di frequenza, comunica Swissinfo.ch.

Non è la fine delle trasmissioni FM tra le montagne svizzere, ma il colpo di grazia. Si stimava l’anno scorso che l’ottantuno percento delle emissioni fosse in Digital Audio Broadcasting (Dab+) già l’anno scorso. Sempre nel 2023, il governo ha concesso un’ultima estensione alle licenze esistenti, che scadranno a fine 2026. Entro quella data anche le stazioni più irriducibili dovranno passare al digitale oppure restare silenziose, in assenza di ripetitori che ne diffondano il segnale.

Le ragioni del passaggio al digitale neanche meritano l’elencazione, tanto sono ovvie.

Anche in Italia è stata spenta la modulazione di frequenza, se per Italia intendiamo l’Alto Adige. Se consideriamo i confini nazionali, il governo ha stabilito nel 2021 l’obbligo di vendere apparecchi radio compatibili con Dab+; da lì in avanti si è lasciato fare alla mano invisibile del mercato e pare che la percentuale di utilizzo delle frequenze digitali sia simile a quella svizzera. È allo studio un piano FM per scongiurare il problema di interferenze FM sul segnale di altri Paesi ma non c’è all’orizzonte alcuno spegnimento definitivo d’autorità.

Temo il giorno, tra venti o trent’anni, in cui l’azienda taldeitali imporrà ai collaboratori l’uso di un canale FM per la diffusione di informazioni, perché nessuna legge ha detto basta all’arretratezza tecnologica. Esattamente come è accaduto per il fax.

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