Ho ancora la fortuna di non avere troppi contatti con le istituzioni sanitarie, però ogni tanto capita e ieri mattina alle undici e mezza ho effettuato un prelievo di sangue di routine a scopo di check-up. Istituzione ospedaliera, impegnativa standard del medico di base, niente di speciale.
Ieri sera, attorno alle diciannove, mi è stata notificata la presenza dei risultati nel fascicolo sanitario elettronico. Alle diciannove e trenta, otto ore dopo l’esame, ho inoltrato i risultati al medico che a buon diritto mi risponderà oggi e ci mancherebbe.
Abituato a storie di trascuratezza, arretratezza e inaffidabilità l’ho trovato incredibile. In primo luogo c’è evidentemente un grande merito delle persone, dall’infermiera di turno ai tecnici di laboratorio. Poi arriva il merito della tecnologia: senza digitale, senza reti, senza web, senza macchinari di analisi, sarebbe stato impossibile.
Tutto questo è coordinato in un sistema; lo stesso prelievo, in quel centro prelievi, ieri lo hanno effettuato decine se non centinaia di persone, per non parlare di tutti gli altri esami che non facevano parte della mia routine. Senza un coordinamento, senza una organizzazione, senza procedure, senza logistica, senza tempistiche non si può fare.
Altre volte sono stato soddisfatto di poter disporre degli esiti di un esame del sangue in settantadue ore. Averli in giornata si avvicina ai livelli di organizzazione di Amazon.
Magari una prossima volta dovrò aspettare. Ci sono tante altre cose che non vanno, non sono io il tifoso del servizio sanitario nazionale, proprio no. Oggi, tuttavia, si può dichiarare compiacimento per un risultato di sistema che tocca l’eccellenza.