Non c’è alcun dubbio che TextBuddy sia molto carino: una finestra per accogliere il testo su cui lavorare e poi centotrentasette comandi, dicono a Retina Studio, per la trasformazione del testo stesso. Sono davvero tanti: oltre a quello che viene in mente subito, ci sono Ocr di immagini, trascrizione audio di testo e video, cattura e pulizia dell’Url nella finestra a galla di Safari e via dicendo. Alcuni comandi eseguono addirittura alcune operazioni semplici in ChatGpt.

Ho un problema personale, che è principalmente l’uso di BBEdit. Vuoto per pieno, fa almeno metà delle cose che fa TextBuddy e, se mi tocca scegliere, pago l’upgrade di BBEdit. Sì, perché TextBuddy costa trentacinque dollari, più o meno quella cifra.

Rimane qualche area grigia. Indubbiamente ci sono cose cui BBEdit non arriva, ma il Terminale sì e so anche come fare. Altre cose sono già diventate un Comando rapido e magari TextBuddy non le fa, per esempio inserire un timestamp dentro il testo.

Alla fine rimango con qualche trasformazione che effettivamente TextBuddy potrebbe fare per me. Purtroppo sono poche, quasi tutte tra le meno frequenti. I trentacinque dollari pesano un po’ di più a questo punto e l’utilità effettiva si è ridotta.

Poi ho un problema etico. Retina Studio ha una regola molto bella, Do Good. Get Apps. Una donazione di qualunque entità a una delle organizzazioni non-profit elencate sul sito (dall’ospedale per bambini St. Jude a Electronic Frontier Foundation) dà diritto a una licenza gratis di una delle quattro app dello studio.

Una donazione di almeno trenta dollari a una delle organizzazioni suddette dà diritto a una licenza gratuita di tutte e quattro le app a catalogo.

In altre parole, sarebbe facile reperire TextBuddy – o qualsiasi altra delle app di Retina Studio – a un prezzo largamente inferiore a quello ufficiale, nel pieno rispetto delle regole stabilite dall’autore: niente trucchi, niente furbate, niente bug.

Però è indegno. Al tempo stesso, senza fare niente, non c’è denaro (neanche pochi dollari) per le organizzazioni benefiche. Che si fa?