Internet è nata come mezzo di conoscenza e dialogo, prima di diventare altre cose meno necessarie.
Me lo ha ribadito la vicenda di Cabel Sasser, il fondatore di Panic Software, che ha trovato in rete un’asta per lo storico badge numero dieci di Apple Computer, intestato a Sherry Livingston. Questo insieme a uno schizzo a mano di Chris Espinosa della pianta del primo ufficio Apple in Bandley Drive a Cupertino. Il tutto a meno di mille dollari!
Troppo bello per essere vero e infatti non lo era. Sasser ha interpellato perfino lo stesso Espinosa (dipendente numero otto, ancora in attività) e poi gente in Germania, per verificare l’autenticità di alcune fatture addotte da chi ha indetto l’asta.
Alla fine di una vera e propria investigazione che risulta affascinante oltre che divertente da leggere, si stabilisce senza ombra di dubbio che il badge e persino il disegno a mano sono due falsi, preparati con abilità ma non con la necessaria precisione.
Succede anche, però, che nel frattempo l’asta abbia avuto esito positivo, per chi vendeva: il badge farlocco è stato effettivamente ceduto a qualche compratore meno scrupoloso o meno preparato di Sasser, in cambio di una bella cifra.
Internet ha un potere grande e meraviglioso, peraltro duplice. Può diventare un grande amplificatore di conoscenza e di comunità, oppure una macchina per l’imbroglio. Sta a noi seguire l’esempio di Sasser più che quello del compratore troppo entusiasta.