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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

9 nov 2023 - Software

Tra industriale e artigianale

Parto dalla fine di questo sanissimo post di Steph Ango, La cui segnalazione devo a Filippo, che ringrazio:

Se vuoi vivere in un mondo popolato da più di una manciata di produttori di software, spendi qualcosa di più in software indipendente di qualità. È una cosa che merita una piccola parte dei tuoi sudati guadagni.

Le multinazionali hanno creato un mondo dove chiunque ha l’impressione che il software debba costare poco o nulla… e hanno messo a punto strategie per rovesciare il costo reale addosso al consumatore senza che questo se ne accorga. Google offre buon software gratis ma in cambio vampirizza la privacy; Microsoft butta nel cloud tutto quello che può dando l’impressione che arrivi come add-on o a prezzo di favore, quando invece costa (indirettamente) la morte di tutta la concorrenza che ardisca stare nelle vicinanze. Apple offre software gratuito, purché si comprino i propri apparecchi eccetera.

Ango spiega perché avere software a disposizione software industriale offra notevoli vantaggi e perché sia necessario disporre di alternative indipendenti, artigianali chiamiamole. La marmellata al supermercato ha diversi vantaggi ma certo quella creata a mano dal fattore con i frutti del campo ha un altro sapore, anche se costa un po’ di più.

Dedicare qualche soldino del nostro pur risicato budget informatico al software indipendente di qualità è una mossa che aiuta tutti e fa vivere meglio tutti, anche se con qualche euro di meno in tasca. Vale per per il software open source, che è libero di quella libertà analoga a quella di espressione e di movimento, non libero della libertà analoga all’arraffa e fregatene.

Accettare di pagare un giusto costo per programmi indipendenti di qualità aiuta certo un tot di programmatori a guadagnare uno stipendio, ma porta benefici alla nostra qualità della vita computazionale e sostiene una idea di diversità che è positiva anche nel software e non solo in natura.

Su App Store è ancora più facile che su Mac, vista la scala di prezzo decisamente più bassa.

Scrivo questo pezzo su Runestone, per cui ho pagato la versione piena, e più tardi lo pubblicherò via Mac grazie a Warp, di cui uso le funzioni gratuite e non manco di promuovere quando posso, un po’ come Tailscale. Non è obbligatorio né inevitabile; è una libera scelta che ognuno di noi compie secondo le proprie possibilità e che, nel proteggere l’artigianalità, protegge la libertà.

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