Nuove tecnologie e nuovi concetti hanno bisogno magari di messe a punto e aggiustamenti, che contrariamente al gusto corrente possono richiedere anni, ripensamenti, aggiustamenti di rotta. Il punto è quanto la realizzazione finale concreta di una nuova tecnologia coincida con le promesse iniziali. Se la distanza è eclatante, possono sorgere dubbi seri sull’opportunità di adottarla.

Nel frattempo, la nuova tecnologia può portare a pasticci, come farebbe qualche adolescente alle prese con il procedere verso l’età adulta mentre le sue facoltà cognitive sono ancora in via di raffinamento e gli tsunami ormonali ottundono il pensiero razionale.

Parliamo per esempio di NFT, una delle tecnologie di web3 che promette la commercializzazione di opere d’arte o creazioni esclusive in forma totalmente digitale, con forme di protezione dell’unicità degli oggetti in commercio e di remunerazione per chi li ha creati.

Ora succede che OpenSea, il maggiore commerciante di NFT, abbia cambiato le proprie regole e deciso che da ora le royalty per un creatore di NFT saranno opzionali. Tutto è più sfumato di così; contemporanemente, la possibilità di monetizzare il proprio lavoro era una delle promesse fondamentali di NFT. Al tempo stesso, la problematica riguarda meno l’aspetto tecnologico e più l’orientamento di chi opera in questo mercato e ne stima il valore complessivo.

Sempre in tema, fa notizia una causa intentata da acquirenti di NFT Bored Ape Yacht Club ai venditori. Bored Ape è (in brevissimo) una raccolta di figurine digitali con un’aura di esclusività dovuta al coinvolgimento di varie celebrità come Gwyneth Paltrow o il cestista Steph Curry, Paris Hilton, Madonna eccetera.

Tempo fa la casa d’aste Sotheby’s ha venduto un lotto di NFT Bored Ape Yacht Club a prezzi da ricchi e oggi il valore delle figurine suddette si è, a dirlo morbidamente, decrementato in modo apprezzabile. Gli acquirenti sono molto insoddisfatti, un intermediario nella catena digitale è in attesa di processo e la stabilità tecnica dell’operazione potrebbe risentirne, i venditori e Sotheby’s si difendono con veemenza sui media in attesa di farlo con gli avvocati.

Tutto dà l’idea di una profonda immaturità, anche in senso positivo volendo; nell’adolescenza gli errori sono parte importante della crescita e aiutano a formare persone autenticamente adulte.

C’è però dell’adolescenza anche nello spendere cifre a cinque zeri per immagini di gorilla annoiati allo scopo di sentirsi parte di un club esclusivo e poi adontarsi se la realtà si dimostra diversa dall’immaginazione. E non ho bene idea della sua utilità ai fini della formazione adulta.

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