Nei giorni passati si è accennato a questioni di tipografia e uso di Word; motivo per riprendere un argomento che altrimenti avrei cestinato senza troppi pensieri, l’arrivo di un nuovo font preimpostato per i documenti Office dopo quindici anni di regno di Calibri.
John Gruber, che ha il pallino tipografico più sviluppato del mio, ha approfondito l’analisi a partire da una domanda: come mai cambiare font, se Calibri è valido e ancora più visto che Calibri è valido? Un buon font regge con dinsivoltura qualsiasi passare degli anni e non è un caso se Pages, dal 1991, ha usato come font preimpostato Helvetica cambiando negli anni solo per Helvetica Neue, parente superiore espanso. E prima di Helvetica Geneva, omaggio di Susan Kare a Helvetica e nato per la barra dei menu di Macintosh.
Detto comunque che Microsoft volveva cambiare, avrebbe proposto cinque font diversi al pubblico, tra cui sarebbe stato stato scelto Bierstadt, ridenominato Aptos.
Le aziende che hanno gusto, chiosa Gruber, non fanno sondaggi sul design e per di più sembra che i gusti del pubblico siano stati rilevati leggendo i commenti su Twitter.
Siccome i cinque font sono stati poco mostrati in pubblico e per lo più in forma di esempi di grandi dimensioni, poco dirimenti per un font preimpostato per documenti Office, Gruber ha usato la versione web di Word – definita brutale e frustrante per creare campioni di testo in corpo undici in ciascuno dei cinque font da provare. Nel farlo si è lamentato del pessimo kerning ottenuto, da capire se responsabilità dei font o di Word edizione web (il kerning, o crenatura, è l’avvicinamento tra caratteri adiacenti in modo da ottenere il migliore effetto di lettura).
Si adombra anche il sospetto che sia stata tutta una manfrina e Microsoft abbia scelto da subito Aptos, dato che un paio degli altri candidati sono platealmente improponibili come default di Office. Comunque, dice Gruber,
volendo scegliere la moda del momento invece che lo stile senza tempo, Aptos è la scelta giusta. Non è una copia del San Francisco di Apple, ma è il più sanfranciscoso dei font in lizza.
Nel corso del post si trovano alcuni commenti gustosi che lascio scoprire, a parte non ho mai impostato una volta un font a Arial, orgoglio che nel mio piccolo condivido.
Per quanto molti siano rimasti nel tunnel di Arial, probabilmente per sempre, da ora arriveranno anche documenti impostati con la non-scelta di Aptos. La buona notizia è che almeno gli occhi non sanguineranno come con Arial.
Così per sapere: tra sondaggi discutibili, carenza di gusto nel design, versioni web con problemi di kerning (sperando che non si debba ai font), qualcuno si affiderebbe a Word (e a Microsoft) per perseguire tipografia di qualità?