È capitata l’occasione per la prima volta sono ricorso al sistema di autenticazione a due fattori nascosto nei sistemi operativi di Apple.
Una meraviglia. L’esperienza utente potrebbe essere anche migliorata; d’altronde il fatto stesso che sia celato dentro il sistema in modo semiinvisibile spiega come la priorità non fosse renderlo usabile come prima cosa.
Ciononostante, la procedura è ragionevolmente semplice e rapida. Ho scandito con iPhone il codice QR del login che avevo su Mac e in un attimo avevo pronto il codice di autenticazione.
Ora andrebbe capito se fare il tifo per il partito di Cabel Sasser di Panic, che auspica la creazione di una app fatta e finita per fornire a tutti autenticazione a due fattori di base semplice ed efficace, oppure sostenere lo status quo.
Con la prima posizione, c’è rischio che la app vada sotto i riflettori, venga stravolta da qualche ingegnere ansioso di mettersi in luce, magari presenti qualche bug di sicurezza, insomma diventi un fastidio.
Con la seconda, security through obscurity, la si usa in pochi, fa quello che deve fare, non essendo esposta non riceve troppe attenzioni e alla fine è un bell’accontentarsi.
Quasi quasi la seconda. Una buona ingegnerizzazione al giorno toglie una app superflua di torno.