Praticamente stavo per tradurre un capitolo intero o quasi di Concetti fluidi e analogie creative e probabilmente finirò per farlo, ma ora mi accontento del sunto seguente.
Per una sedicente intelligenza artificiale odierna, le parole non sono concetti, ma stringhe: caratteri uno dietro l’altro, in quanto tali, senza un qualunque straccio di motivo.
Mentre noi umani facciamo una distinzione immediata tra carbonara e pneobanen e magari ci viene pure appetito, per un software di oggi non c’è alcuna differenza di partenza. Se addestrassimo un modello in cui chiamiamo la carbonara pneobanen, il software non farebbe una piega.
Se a una cena tra amici proponessimo di cucinare una pneobanen, verremmo guardati con occhi smarriti. Anche dopo avere spiegato di che cosa si tratta, la situazione non migliorerebbe.
Un software preaddestrato per chiamare la carbonara pneobanen non si farebbe il minimo problema.
Questo introduce anche il discorso sull’importanza della percezione nello sviluppo dell’intelligenza, ma diventa un altro capitolo da tradurre. Magari più avanti.
Gli aggiornamenti del blog potrebbero essere erratici fino a martedì 25. Grazie per la pazienza.