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26 feb 2023 - Software

La cortina di chiacchiere

Alla radio parla la deejay, che si descrive persona proiettata verso il futuro. Racconta al compagno di microfono di avere provato la nuova sensazionale novità dell’intelligenza artificiale. Dice, ho parlato con Joe Biden. Incredibile, dice, non ci potevo credere.

D’altronde, le fa eco il compagno di microfono, se parli con Shakespeare e lui ti risponde a tono vuol dire che siamo davanti a un grande cambiamento.

Radio a copertura nazionale, orario di pausa caffè, milioni di persone in ascolto, delle quali – a dispetto di quello che avviene nella nostra bolla – la gran parte al massimo aveva una vaga idea della situazione.

L’inquadratura cambia e si fissa su un piccolo dirigente di una grande società. Lei ha più di diecimila dipendenti, lui non è un pesce grosso, relativamente; comunque risponde di alcune centinaia di persone. Parla e dice L’open source ci piacerebbe un sacco per risparmiare, solo che è un’incognita. Per esempio, abbiamo provato OpenOffice, solo che non funziona tanto bene…

Chi sia appena addentro nella questione sa bene che il progetto di produttività da ufficio giusto per guarire dalla piaga di Office è LibreOffice. OpenOffice (lo linko perché ci si possa rendere conto) è da anni un morto che cammina, tenuto artificialmente in vita da alcune multinazionali per mettere i bastoni tra le ruote a LibreOffice, che in quanto libero, sai mai, domani potrebbe compiere scelte funzionali sgradite e c’è quindi bisogno di una suite controllabile, che serva al doppio scopo di tenere d’occhio l’evoluzione del software e scoraggiare chi la prova.

Fuori dalla bolla, però tutto questo non lo sa nessuno. Il mondo è grande cinquanta o cento volte la bolla e lì arrivano solo lontani echi delle notizie vere. La consapevolezza è zero; la gente fa quello che gli dicono gli intrattenitori, quelli senza impegno, ad approfondimento nullo. Oppure i consulenti che si vendono al chilo e liquidano con una frasetta fatta apposta qualsiasi argomento scomodo per il (loro) business.

È nel mondo grande che arrivano i messaggi malati, si generano danni che forse neanche saranno mai rimediabili. Si è visto con il vaccino, si vede con la guerra, a breve con l’intelligenza artificiale.

Una cortina di chiacchiere ci separa dal mondo reale. Dobbiamo lavorare in una situazione ostile e controcorrente per limitare la rovina, in attesa di poter riportare il progresso. Come se fossimo la Fondazione del ciclo galattico di Asimov. Possibilmente la seconda.

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