Una città da ottocentomila abitanti, se fosse in Italia, sarebbe la quinta più grande, dopo Torino e prima di Palermo.
Una città con dieci linee metropolitane competerebbe a testa alta anche con Milano e Roma, per non parlare di Torino o di qualsiasi altra città italiana.
Ho scoperto che, nelle domeniche estive, le suddette dieci linee metropolitane sono ad accesso gratuito.
Durante la pigra fruizione delle linee in questione mi sono imbattuto in un notevole intervento di Steve Jobs sul sistema scolastico americano. Non dimentichiamo che Jobs non è stato un grande imprenditore con tempo a sufficienza per parlare di cose fuori dalla sua portata: si è messo a fabbricare computer più che lavagne, ma Apple ha avuto sempre una attenzione altissima per il mondo scolastico e tuttora vi detiene una autorevolezza e una diffusione importanti. Jobs dedicava tempo alla scuola.
Durante la visione di parte del discorso di Jobs sono arrivato al museo delle scienze della città al centro di questo post. Il museo ha una capienza dichiarata di diecimiladuecentotré visitatori.
Tutto ciò, considerato che in Italia inizio delle scuole e elezioni politiche avvengono questo mese, potrebbe indurre a considerazioni politiche sui programmi dei partiti e sulle capacità dimostrate dai loro parlamentari, amministratori locali, tecnici e spin doctor.
Mi guardo bene dal farle.